Me lo vedo quel Povero Direttore che gli arriva l’email dal “capo”:
“caro collega, pubblichi questo immediatamente”
Il capo gli ha girato la lettera, ormai famosa, del padre. Lesa maestà da lavare con pubblica gogna. Almeno quella. In quel “collega” c’è tutta l’amichevolezza che prende le distanze.
Magari Povero Direttore alza il telefono:
– Buongiorno capo, abbia pazienza, ma non posso pubblicarla così
– Ma come no, glielo dico io
– Ecco vede, non funziona così il giornalismo
– Non me ne frega niente, ha capito in che situazione si è trovato papà (si avrà detto proprio così)
– Ma vede, la notizia…
– Papà si è trovato in una situazione incresciosa, ecco la notizia
– Aspetti (sbuffa senza farsi sentire) mi faccia pensare. Forse possiamo parlare del problema delle persone maleducate in treno, quella può essere sì una notizia.
– Ma papà scrive benissimo, ha pure la stilografica, ho dovuto ribattere io la sua lettera, deve uscire così, vuole cambiarla lei? E come si permette?
– Veramente sarei il diret…
– La pubblichi!
– Almeno metto la firma dell’autore, se no qui facciamo una figura….
– Ma certo, l’ha scritta lui con la sua penna, la vuole firmare lei?
– No no (fiuuuu), ubbidisco
Il resto è storia, e personaggi che si concentrano sul dito
PS
ricostruzione di fantasia