A Laveno c’è il lago, il Lago Maggiore. Quello che se guardi giù, in fondo, si vedono le Alpi con la neve. La neve spazzata via in sbuffi di vento.
A Laveno c’è il traghetto, per andare dall’altra parte del lago, e si incrocia a metà con l’altro traghetto, quello che viene dall’altra parte del lago.
A Laveno c’è pure il treno. Finiscono i binari qui e dopo non si va più: c’è il lago. I treni vengono a riposare, ripartiranno prima del sole. Il sole, ormai, arriva sempre un po’ prima, che le giornate si allungano. I treni sempre un po’ dopo.
Poi ci sono i cigni. Belli e maestosi che bisticciano con oche e papere. Dividono il lago, che è grande, ma c’è da contendersi la parte più riparata.
A Laveno c’è anche tanto altro. Ma vale la pena farci un salto.