Coed y Brenin è un posto che si trova verso la “fine del mondo”. È così che lo ha descritto il mio interlocutore al momento di partire per questo viaggio di lavoro travestito da vacanza… o è il contrario?.
Per arrivarci ci sono voluti due aerei: Amsterdam e poi Birmingham e poi tre ore di macchina su un’autostrada che è diventata una statale, poi una strada di campagna e alla fine si è arrampicata su per queste colline gallesi piene di verde e di foreste.
La fine del mondo, in realtà, è a venti minuti di macchina da qui, sul mare. Poi solo oceano e forse l’America, ma qui sembra ancora da scoprire.
In questa landa piuttosto sperduta il tempo sembra essersi fermato al 1500, data di inizio di questo casale in pietra a secco che ora è un albergo piuttosto originale. Le stanze non hanno numeri, ma nomi difficili da pronunciare. Pare che il gallese sia simile al gaelico. I suoni sono chiusi e gutturali tanto che per domarli hanno un alfabeto con più di trenta lettere.
Il bilinguismo qui è la norma, i cartelli stradali sono prima in “welsh”, poi in “english”. E a pedalare per queste strade si fa un tuffo indietro nel passato, chissà se Robin Hood è mai passato da queste parti.
La zona, per quanto possa sembrare lontana dal mondo è piuttosto turistica però. Ci sono tanti sentieri e sono divisi tra percorsi per chi passeggia e per chi vuole andare in mountain bike. La prudenza è sempre consigliata, ma già separare i due tipi di amanti della natura è una buona idea per evitare problemi. Inoltre per le mountain bike hanno organizzato dei percorsi spettacolari. Tratti di single track più o meno tecnico lavorati per andar via veloci alternati a saliscendi rapidissimi in cui vien voglia di frenare poco. Si incontrano anche curve paraboliche. Un po’ di attenzione, ovviamente è da farsi. Assieme ai percorsi facili ci sono anche sterrati più difficili e tecnici che richiedono concentrazione e capacità di guida. E quando si è stanchi si possono sfruttare le strade asfaltate che attraversano le colline. Basta ricordarsi di tenere la sinistra!
Poi non resta che gustarsi un bagno caldo (sì, l’aria è fresca e anche se il sole di fine luglio picchia forte, non fa mai male) e i piatti tipici e saporiti che amano tanto i sudditi di sua maestà.
E se si sente un boato improvviso niente paura, sono gli aerei militari che si tuffano nella valle e ne seguono il percorso anche con acrobazie spettacolari.
L’inizio del percorso per mountain bike: impossibile sbagliare