Mica male Heathrow, l’aeroporto di Londra. La prima cosa che facciamo tutti, soprattutto noi italiani, quando l’aereo atterra, è accendere il telefono. Cos’abbiamo perso in queste due ore di volo? Impossibile resistere, dobbiamo controllare subito anche se non siamo ancora arrivati “alla sosta completa dell’aeromobile”. Niente messaggi, ok. E internet? Ecco, qui le cose si fanno complicate. Le tariffe nazionali le abbiamo lasciate a casa e attivare il roaming all’estero rischia di diventare un suicidio economico.
Ma siamo a Heathrow, Gran Bretagna. Esci dalle porte scorrevoli e mentre inizi ad orientarti trovi dei distributori di merendine con sopra scritto “sim cards”. Prima ancora di telefonare a casa spendendo la tariffa internazionale ecco la proposta economica: tutte lì belle esposte, le schede telefoniche di vari operatori. Strusci la carta di credito e selezioni quella che preferisci. Venti sterline (fanno 24 euro circa), per 300 minuti di telefonate, 1000 sms e traffico dati illimitato!
Sì, ho letto bene, pure se era in inglese. Ho pure riletto per sicurezza. Traffico dati illimitato e ci fai quel che ti pare. Tariffe simili tra i vari operatori.
Un attimo e sei connesso. Olè.
Ma la parte più bella deve ancora arrivare. Trovo un tizio con un iPad con su scritto il mio nome e un numero. Il numero non ho capito cosa fosse, ma il nome… quanti Rubino ci saranno in questo martedì sera a Heathrow?
– Aspetti me?
– Certo mister, e i tuoi colleghi?
– Eccoli, siamo in quattro, anzi in cinque perché c’è un francese che ci deve raggiungere
– Ma io ho posto per quattro…
Iniziamo a pensare come fare, tranquillamente e la conversazione viene notata da chi deve far sì che l’aeroporto funzioni al meglio. È un attimo e al nostro fianco compaiono due signorine vestite di viola dell’ufficio informazioni. Loro sono lì per i viaggiatori in difficoltà. Parlano inglese, ok, ma non ti mollano finché non hai risolto il tuo problema.
Ci chiedono il foglio del nostro viaggio per capire più che possono ed aiutarci. Il nostro “driver” spiega che lui sapeva di quattro persone, non cinque, ma non è un problema: “vado in macchina e chiamo l’agenzia per capire come risolvere”. Miss Purple non ci pensa un attimo e offre il suo cellulare per fare prima.
Ci lasciano solo quando sono sicure che siamo a posto. Perché un aeroporto efficiente non finisce quando sei decollato o atterrato, ma quando vai verso la destinazione finale senza problemi. Logico.
Poi ripenso a quella sim card appena acquistata. Traffico illimitato… e noi che combattiamo ancora col digital divide. Ma vuoi vedere che lo abbiamo inventato noi il digital divide?
D’altra parte, se l’infrastruttura c’è, perché limitarne l’uso?
Loro ci sono arrivati e, tutto sommato, non mi pare che siano sull’orlo del fallimento. Cosa non mi torna?