Sta girando in questi giorni un messaggio che molti stanno condividendo sulle proprie bacheche. Recita così:
A causa del fatto che Facebook ha scelto di includere un software che permette il furto di informazioni personali, dichiaro quanto segue: oggi, giorno 27 novembre 2014, in risposta alle nuove linee guida di Facebook e articoli l. 111, 112 e 113 del Codice della proprietà intellettuale, dichiaro che, i miei diritti sono associati a tutte le mie informazioni personali, dipinti, disegni, fotografie, testi, ecc… postati sul mio profilo. Per l’uso commerciale di quanto sopra, è necessario il mio consenso per iscritto in qualsiasi momento. Chi legge questo testo può copiarlo e incollarlo nella propria bacheca di Facebook. Ciò consentirà di porsi sotto la protezione del diritto d’autore. Informo Facebook, che è severamente vietato divulgare, copiare, distribuire, diffondere o fare qualsiasi altra azione contro di me, sulla base di questo profilo e / o dei suoi contenuti. Le misure di cui sopra si applicano anche ai dipendenti, studenti, agenti e / o dipendenti, sotto la direzione di Facebook. Le informazioni riservate sono incluse nel contenuto del profilo. La violazione della mia privacy è punibile dalla legge (UCC 1 1 1 1-308-308-308-103 e Lo Statuto di Roma). Tutti i membri sono invitati a pubblicare un annuncio di questo tipo, o se si preferisce, questo testo può essere copiato e incollato. Se non si pubblica questa dichiarazione almeno una volta, tacitamente si consente l’utilizzo di elementi quali foto, così come le informazioni contenute nell’aggiornamento proprio profilo.
Il messaggio è il frutto dell’aggiornamento di qualche giorno fa delle linee guida sulla privacy di Facebook (potete trovarle qui) che, sostanzialmente non cambiano quanto già accettato da tutti al momento dell’iscrizione su Facebook che trovate spiegato qui e, in sostanza, dicono che su Facebook sarà visibile ciò che condividiamo, compresa la nostra immagine del profilo per consentire agli amici di trovarci. Ovviamente le foto che sono sul nostro profilo possono essere condivise da altri su Facebook. Lo sapevamo già. Insomma, nessun allarme privacy strano per cui vale comunque sempre la stessa regola universale: Ciò che non si vuole far sapere o vedere ad altri, semplicemente, basta non pubblicarlo. Per i più riservati, poi, c’è la possibilità di impostare la privacy in modo da far vedere solo agli amici (o a determinati gruppi di essi) ciò che si pubblica. Insomma, conviene leggersi le regole e non sospettare di un fantomatico “software (quale?) che permette il furto di informazioni personali” (come? E a favore di chi?) che sarebbe illegale quasi ovunque nel mondo.
A proposito di diritti…
…poi vale la pena ricordare che non è affatto vero che basti mettere un testo o una foto su Facebook perché questo sia automaticamente libero da diritto d’autore e utilizzabile da tutti e per qualsiasi scopo. E non serve nemmeno mettere qualche dicitura per dissuadere l’utilizzo improprio delle proprie opere.
È la Siae stessa che mette in chiaro le cose a scanso di equivoci e proprio nelle FAQ del sito Siae si legge, tra l’altro, che:
Non c’è nessuna formalità amministrativa da seguire per ottenere il riconoscimento dei diritti d’ autore sull’ opera. Il diritto d’autore nasce automaticamente con la creazione dell’opera.
Più chiaro di così.
Quindi: occhio alle bufale e vivete tranquilli