Differenza tra “sticazzi” e “mecojoni” e altri modi di dire

Nel “nord”, a Milano – come diciamo noi romani intendendo un territorio che va, grossomodo, da Aosta a Trieste, passando per tutte le regioni del nord e, a volte, del centro-nord – c’è un’inversione di significato tra due modi di dire romani che vengono snaturati e stravolti.
Non va bene. Facciamo chiarezza 🙂

Sticazzi: chissenefrega, (cazzomene, in milanès). Va pronunciato con un leggero innalzamento delle spalle e girando/piegando la testa leggermente dall’altra parte, socchiudendo gli occhi (come a fuggire da una cosa di cui proprio non c’è interesse). È una filosofia di vita. Il prolungamento della “a”, cambiando anche tonalità, è gradito e dà maggiore enfasi all’espressione.

Mecojoni: stupore e sorpresa. Ma ha anche una leggera accezione di presa in giro. Si mostra sorpresa ma, in realtà, ci si sta anche prendendo un po’ gioco dell’interlocutore. Forse non si è nemmeno del tutto convinti che stia raccontando una cosa vera. Magari l’ha solo sparata grossa.
Si pronuncia rapidamente, con la tipica espressione di stupore, un po’ marcata, sgranando gli occhi. Il volto che viene avanti verso l’interlocutore, i lati della bocca all’ingiù che favoriscono anche la pronuncia della “M” iniziale, bella carica.

E poi

Mortacci (o “mortaccitua” o “limortacci”, ma anche altre forme ”mortaccidepippo” ecc): È stupore schietto e sincero. Vero senza ombra di dubbio. Espressione che parte dal profondo e dà riconoscimento all’interlocutore che si trova soddisfatto nell’avervi stupito. Si pronuncia marcando bene tutte le sillabe.

Nella versione di “mortaccitua” è anche espressione di stupore e giovialità (ad esempio dopo aver visto qualcuno che non si incontra da tanto tempo ha valore di sorpresa piacevole nel ritrovarsi, esempio: “mortacci tua guarda chi c’è, ma ‘ndo cazzo sei stato tutto ‘sto tempo?”). Insomma, è una dimostrazione d’affetto che, quando detta bonariamente, ha un significato completamente opposto all’insulto che pure significa in altro contesto.

Stocazzo: altra espressione di stupore ma anche di risposta ovvia (chi è? Stocazzo!) o negativa (c’è da mangiare qualcosa? Seeh… stocazzo!)
Molto dipende dall’intonazione e dall’espressione con cui viene detta. Oppure come appellativo dissacrante verso chi si dà troppa importanza (ecco, è arrivato stocazzo!).

Oh, quanto scritto è, ovviamente, scherzoso e argomento di sorrisi con molti amici. Non c’è alcuna pretesa di bacchettare nessuno, se non bonariamente.
Se invece vi sentite stocazzo e ve la siete presa… sapete che c’è?
Sticazzi!

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2 commenti

    • marco il 24 Febbraio 2020 alle 10:57
    • Rispondi

    Una mia vecchia battaglia (persa) coi colleghi milanesi.
    Finalmente un chiarimento “accademico”.
    Sei sempre il migliore..

    • Erika il 15 Marzo 2024 alle 14:29
    • Rispondi

    , fantastico. Grazie per il chiarimento!

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