Scrivere di biciclette è una passione che non si esaurisce solo con una descrizione tecnica. La voglia di raccontare di più, magari anche con le foto, aveva trovato un bello sfogo in un’idea nata da quattro amici, allargati, al bar. Anzi, in uno studio grafico dove è stata partorita l’idea di cycle! in minuscolo e col punto esclamativo. Un’idea di cultura della bicicletta che ha visto il debutto nel 2012 con un progetto raffinato ed elegante. Più che una rivista, una collana di libri. Pregio e limite (per il mercato) di una bella idea iniziativa che pure avevo intrapreso con entusiasmo assieme ad altri colleghi.
Un’idea bella, per certi versi rivoluzionaria e, ahimè, poco commerciale. Peccato che qualche egoismo e un po’ di sfiducia abbiano preso il sopravvento frenando l’entusiasmo mai alto dell’editore. L’edizione italiana si è spenta così.
Di cycle! rimane la versione francese, edita da Rossolis (https://cyclemagazine.fr), in Svizzera e con cui ho il piacere di collaborare saltuariamente. Il resto è fiorito, qualcosa, altrove. E un bel ricordo di aver lavorato bene con persone in gamba.