Fu un’esperienza davvero particolare, pensate, eravamo io, giovane inviato di Bicisport e Angelo Zomegnan, allora direttore del Giro d’Italia (o lo sarebbe diventato a breve).
L’invito era da parte di Cannondale che voleva far vedere a noi e alla Gazzetta, come si potessero fare ottimi telai anche in America.
In seguito ci avrebbe raggiunti Mario Cipollini che imperversava in tv e interviste negli Stati Uniti, roba da far diventare matta Saskia, l’addetta stampa di Cannondale che cercava di organizzare tutto al meglio. Cipollini al Tour aveva vinto tanto e indossato pure la maglia gialla. Se ricordo bene era l’anno dei pantaloncini con la bandiera americana che gli valsero una multa e popolarità infinita (le americane – e non solo – gli morivano letteralmente dietro). Arrivarono poi anche Ivan Gotti, recente vincitore del Giro d’Italia e Roberto Petito, che in quel 1996 fece una delle sue stagioni migliori vincendo il Giro di Sardegna.
La visita in Cannondale per Gotti serviva anche per cercare di convincerlo a usare senza problemi i telai fatti appositamente per lui, su misura e perfettamente uguali agli altri che gli davano. Quell’anno, proprio al Giro, Gotti non volle usare il telaio rosa (se non all’ultima tappa mi pare – vado a memoria) perché non convinto a cambiare telaio rispetto a quello con cui aveva pedalato tutto il Giro.
Invece Chris Peck, giovanissimo ingegnere di Cannondale e davvero in gamba (pensate che ora l’ho trovato su Linkedin come direttore del design da Apple) ci aveva dimostrato a tutti, Gotti compreso, come il taglio e la sgolatura dei tubi avvenisse tramite macchine controllate al Cad, quindi precisissime sia nella misura del taglio che nella sgolatura, che dava i decimi di grado nella saldatura, poi, dei tubi. Non so quanto ne fu convinto Gotti a dire il vero. Intanto vedemmo anche il nuovo Caad4 che avrebbe debuttato di lì a poco.
Visita molto interessante, comunque. Con Cipollini si finì per parlare di stereo e compatibilità, voleva portarsi a casa qualcosa di nuovo ancora non visto da noi. Con Zomegnan si finì a visitare Fred Mengoni, italoamericano presidente della federazione Usa, e a mangiare una delle paste al sugo più buone mai assaggiate in vita mia. Dal suo ristorante di fiducia, vicino casa sua (un posto che meriterebbe un altro racconto), a un passo da Central Park.
Qui alcune dia di quelle scartate dal servizio e che conservai io invece di buttarle (scansionate al volo, sono un po’ sporche). La qualità è quella che è. Vedete il giovanissimo Chris Peck, un operaio che controlla un telaio Raven, mtb, (ricordate?) e Joe Montgomery, allora titolare di Cannondale che, per la cronaca, ci portò dal Connecticut, dove c’erano gli uffici di progettazione, alla Pennsylvania, dove avveniva la lavorazione, col suo aereo personale, lui a pilotare decollando da una pista circondata da montagne che è meglio prendere subito quota.