Si è trattato di un parto decisamente lungo. Molto di più del previsto almeno. Finalmente, però, siamo on line. Chi? Come chi? Tutti noi, gli Italiani.
Oggi è stato pubblicato ufficialmente il sito che ci annuncia al mondo: www.italia.it. Fateci un salto se ci riuscite.
Come se ci riuscite.
Be’ sì, che volete, il sito è giovane e ancora deve essere definito in molte parti. D’altra parte si sa, i nostri governanti non sono proprio giovani (vale per l’una come per l’altra parte eh, centro ed estremisti compresi – così, per par condicio).
Allora che hanno fatto? Be’, ma è logico. Hanno fatto fare il sito a chi un po’ smanetta su internet, ci han messo un po’ di contenuti e anche qualche animazione. Che sono tanto belle tutte quelle cose colorate che si muovono sullo schermo. Sembra la tivvù.
Italia.it è on line.
In Italia c’è una legge poi: si chiama Accessibilità e prevede certe regole per i siti pubblici. Devono essere accessibili. Significa, per farla breve e senza scendere nei dettagli, che un sito accessibile deve essere fruibile anche con computer vecchi e non dotati di tecnologie all’ultimo grido. I testi devono essere ben leggibili e la navigazione deve sottostare a determinate regole.
Sì, vabbe’, considerate sempre che siamo in Italia e rispettare tutte le regole dell’accesibilità è cosa se non impossibile per lo meno difficile perché poi ne esca anche un sito con qualcosa dentro.
Però un minimo.
Allora, se già avete cliccato sul link di Italia.it, avrete visto che proprio accessibile quel sito non è. Almeno ora.
Avranno risparmiato? Certo con la crisi economica in fondo è anche giusto e, d’altra parte, se si cerca l’Italia su Google di idee se ne trovano di tutti i tipi. Uno straniero che volesse visitare il nostro paese non avrebbe difficoltà a trovare millemila siti e informazioni nella sua lingua (pensatene una qualsiasi: c’è).
Però Italia.it inizia a farsi largo on line. Magari il turismo nel nostro paese ne avrà beneficio.
Ok, ma quanto è costato il tutto?
Reggetevi e, se non lo siete già, mettetevi seduti: 45.000.000 di euro: quarantacinquemilionidieuro/00.
Oh, mica me lo sono inventato: leggete qui.
Ora dico… con queste cifre io qualche programmatore bravo (ma bravo davvero) lo conosco. Anche qualche grafico. Per non parlare poi di professoresse di Storia dell’Arte e di ogni altra scienza di cui in Italia abbiamo fatto storia.
45 milioni di euro bastano per far vivere un team ben assortito di una ventina di persone per un paio di generazioni.
In Italia, con 45 milioni di euro, hanno fatto questo.
www.italia.it
Ah, la testata è un po’ troppo alta, e se non avete una risoluzione dello schermo elevata vi toccherà scendere un po’ per trovare i contenuti. Però non prendetevela, è un sito giovane in fondo…
2 commenti
E che lancio pubblicitario…ladri deh!
Vabbè ma se c’è di mezzo “Sviluppo Italia”….